Traffico illegale di rettili vivi su Facebook
L’allarme arriva dalle Filippine, dove il più noto dei social network è diventato una piazza online di compravendita illecita di diversi tipi di rettili
Diverse specie a rischio tra i rettili, come diverse tipologie di serpenti, ma anche coccodrilli a rischio di estinzione o rare specie di tartarughe, messi in vendita, vivi, su Facebook. Spesso il mercato illegale di animali esotici, quasi sempre a rischio di scomparsa, utilizza i canali online, con i social network in testa, come piazza per concludere affari in libertà. L’ultimo allarme arriva dalle Filippine, dove il social più conosciuto è un vero e proprio shop online di rettili vivi.
A lanciare l’allarme è un recente rapporto stilato dall’organizzazione internazionale Traffic, che analizzando i traffici in soli tre mesi ha rilevato la pubblicazione su diversi (circa novanta) gruppi Facebook di oltre 2.200 annunci di rettili messi in vendita, che riguardavano almeno 5mila esemplari di animali. La ricerca, condotta tra giugno e agosto del 2016, ha messo in evidenza come nelle Filippine siano cresciuti rapidamente i numeri circa gli iscritti a tali gruppi: da 359mila con un aumento dell’11 per cento in soli tre mesi. Un dato, che benché circoscritto nello spazio e nel tempo, è indicativo di come Facebook e i social media in generale siano ormai diventati fulcro degli acquisti e del commercio illegale di specie selvatiche e protette tra cui appunto i rettili.
Il problema è infatti relativo soprattutto al fatto che più della metà degli animali oggetto degli annunci pubblicati su questi gruppi fanno parte di quelle protette dalle leggi filippine, appartenenti alla Cites, la Convenzione sul traffico internazionale di specie a rischio. Di conseguenza almeno l’80 per cento delle persone coinvolte nei traffici documentati grazie alla ricerca condotta da Traffic potrebbero essere incriminate poiché coinvolte in attività commerciali illegali: la piazza di Facebook non è così sicura, in fondo.
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