Piatti di plastica addio, arrivano quelli fatti con le foglie
Pratici e veloci, le stoviglie di plastica sono una scelta comoda e condivisa. Ma quanto inquinano? Un’azienda tedesca ha trovato un materiale alternativo: le foglie
Nella svolta sostenibile che sempre più Paesi e aziende stanno seguendo per incentivare l’uso di materiali alternativi alla plastica, sono molte le alternative ecologiche già sul mercato per sostituire, ad esempio, piatti e posate di plastica, tra gli oggetti di questo materiale tra i più usati. L’ultima novità arriva da un’azienda tedesca che ha pensato di realizzare stoviglie biodegradabili al cento per cento utilizzando esclusivamente le foglie.
La startup Leaf Republic (letteralmente “repubblica delle foglie”) insieme al team di designer che ha avuto l’intuizione, ha messo a punto il progetto dei piatti in foglie grazie al software CAD creando una stoviglia riutilizzabile e che non inquina l’ambiente una volta gettata via. Un’idea che viene direttamente dal soggiorno dei designer Pedram Zolgadri e Carolin Fiechter che hanno poi esportato il prototipo in azienda.
I piatti di foglie sono realizzati con una pressa a pedali grazie alla quale si comprimono tre strati realizzati con fibre provenienti dalle foglie di palma. La base del piatto è composta da foglie, quello intermedio da una sorta di carta vegetale derivata dal fogliame e infine un terzo composto anch’esso di sole foglie. Nel processo di realizzazione sono assenti le componenti chimiche che si utilizzerebbero per realizzare delle normali stoviglie in plastica: tutto ciò che viene utilizzato per ottenere questi piatti è di origine naturale. Ciò non va a discapito della qualità: i piatti in foglie sono resistenti anche all’acqua, oltre che esteticamente accattivanti. A ciò si aggiunge il fatto che sono biodegradabili: un piatto di foglie si decompone infatti in soli 28 giorni. Perfetto dunque per chi viaggia e si ferma spesso a mangiare in aree campeggio in cui può essere complicato smaltire i rifiuti.
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