McDonald’s diventa green entro il 2025?
Svolta green per McDonald’s? Può sembrare un ossimoro, eppure sembra possa diventare realtà entro il 2025. Tra i nuovi obiettivi dell’azienda a livello globale ci sono proprio quelli di migliorare il packaging e ridurre gli sprechi. Ecco tutti i dettagli a riguardo…
McDonald’s diventa green entro il 2025. Qualcuno può sorridere, altri possono pensare ad un errore, un sogno, una fantasia. Eppure è così. In meno di dieci anni il 100 per cento delle confezioni – secondo quanto riporta l’Ansa – proverrà da fonti rinnovabili, riciclate o con certificazione della provenienza da aree non sottoposte a deforestazione (con preferenza per Fsc Forest Stewardship Council). Ma non è finita qui. Tutti i ristoranti della catena potranno riciclare gli imballaggi in questione.
“Pur nella consapevolezza delle grandi differenze esistenti tra le infrastrutture – si legge nel comunicato ufficiale – le normative e i comportamenti dei consumatori nelle diverse città e Paesi del mondo in materia di riciclaggio, l’azienda intende impegnarsi nel rivestire un ruolo attivo nella ricerca delle soluzioni più efficienti e nel promuovere il cambiamento“. In realtà l’impegno del gruppo di ristorazione per la sostenibilità degli imballaggi risale a circa 25 anni fa, con l’avvio della partnership con Edf (Environmental Defense Fund) che in 10 anni ha permesso di eliminare oltre 136 milioni di chili di imballaggi, di riciclare un milione di tonnellate di scatole in cartone ondulato e di ridurre i rifiuti del 30 per cento.
“Siamo la maggiore catena di ristorazione nel mondo – ha detto Francesca DeBiase, Chief Supply Chain and Sustainability Officer – e per questo abbiamo la responsabilità di dare il buon esempio, realizzando cambiamenti che abbiano un impatto rilevante a livello globale. I nostri consumatori ci dicono che lo spreco degli imballaggi è il primo tema di sostenibilità che vorrebbero vederci affrontare”. Attualmente il 50 per cento degli imballaggi proviene da fonti rinnovabili, riciclate o certificate e il 64 per cento di quelli in carta è ricavato da fonti certificate o riciclate. Basti pensare che entro il 2025 l’azienda avrà “confezioni più intelligenti, implementerà nuovi programmi di riciclaggio e di misurazione, promuovendo al tempo stesso la consapevolezza ambientale tra clienti e dipendenti“.
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