Quando, come e perché vaccinarsi dall’influenza stagionale, e come evitare il contagio nel periodo del picco
Con un incremento di casi proprio nelle ultime ore del 2017, anche a causa di un irrigidimento delle temperature, sono aumentate le persone colpite dall’influenza di stagione, quest’anno particolarmente violenta. Il picco più alto, però si prevede proprio per i prossimi giorni, con rischi in particolar modo per gli anziani, nei malati cronici (diabetici, cardiopatici) e nei bambini. Il rischio di complicazioni e l’alto numero di casi (ogni anno si parla di numeri che vanno dai 5 agli 8 milioni). I rapporti dell’Istituto Superiore di Sanità affermano che nei prossimi giorni si assisterà ad un brusco aumento dei casi di influenza, che è entrata nel suo periodo epidemico. Anche se ci si trova al limite del periodo utile, è ancora possibile vaccinarsi presso gli ambulatori dell’Ausl o del proprio medico di base; il vaccino è gratuito per le persone che hanno superato i 65 anni e per i soggetti con patologie croniche.
Oltre al vaccino, raccomandato anche per le donne che si trovano nel secondo e terzo trimestre di gravidanza, si possono seguire delle precauzioni generali per evitare di essere contagiati dall’influenza, che si trasmette per via aerea. Sicuramente l’igiene è al primo posto: lavarsi spesso le mani, evitare di portare le mani non pulite a contatto con naso e bocca, coprire la bocca con un fazzoletto quando si starnutisce e areare le stanze dove si soggiorna sono delle buone norme di base, oltre a evitare i luoghi troppo chiusi e affollati.
I sintomi dell’influenza sono quelli “classici”: febbre (anche alta), dolori muscolari, tosse, debolezza. Tranne nei casi in cui possono subentrare complicazioni, l’influenza tende a risolversi in tre-cinque giorni: si consiglia di stare a riposo sino al giorno successivo alla scomparsa della febbre, da alleviare con antipiretici ed antinfiammatori. Per il prossimo anno, invece, il consiglio è di vaccinarsi già a novembre.
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