Realizzato in provincia di Bolzano, il rifugio è stato realizzato con materiali ecosostenibili per integrarsi nella natura montana che lo accoglie
Per un’architettura sostenibile anche ad alta quota, in Italia. Il rifugio Oberholz, situato nella provincia di Bolzano, è uno degli ultimi esempi di architettura sostenibile fortemente integrata nell’ambiente, risultato del lavoro dell’architetto Peter Pichler in collaborazione con Pavol Mikolajcak in seguito al concorso di progettazione indetto dalla società Obereggen Ag, che gestisce diverse strutture e impianti sciistici in Trentino Alto Adige, tra cui la seggiovia adiacente al rifugio.
Realizzato nel pieno rispetto della natura, fortemente in dialogo con il contesto montano d’alta quota che lo ospita, il rifugio Oberholz è caratterizzato da un design fortemente moderno che coniuga un’atmosfera calda e accogliente, tipica dei rifugi di montagna, con una linea minimale. Caratteristica principale della struttura è un’ampia veduta sul paesaggio ai piedi del massiccio del Latemar, patrimonio Unesco dal 2009. Le forme del rifugio si ispirano ad un albero steso a terra dal cui tronco si protendono tre “rami” ognuno dei quali accoglie un ambiente differente, con copertura a tetto a due spioventi, che termina con una vetrata che affaccia, appunto, sulle tre montagne principali della zona: il Mendel, il Corno Nero e il Corno Bianco.
Le tre “nicchie” che si generano nella parte finale dei tre bracci sono occupati dai tavoli del ristorante; sul retro si trova un bar con vista panoramica, nel seminterrato si trovano i servizi igienici, i magazzini e le aree riservate al personale. Costruito con le travature in abete rosso, e con gli esterni in larice grigio, il rifugio diventa una struttura in cui i confini artificiali sono annullati e l’impressione è quella di trovarsi immersi nel paesaggio. L’utilizzo di legni locali è una scelta in favore della sostenibilità e del contenimento dei costi, che rende la struttura contemporanea vicina alle tradizionali baite delle Dolomiti.
Photo credit: www.oberholz.com