I forni a microonde d’Europa inquinano quanto sette milioni di auto: lo confermerebbe una ricerca che evidenzia un impatto negativo dell’elettrodomestico anche quando è in stand-by
Tra i più usati nelle cucine, per scaldare cibi, prepararne alcuni specifici, scongelarne altri: alzi la mano chi non ha il forno a microonde. Ogni anno ne vengono venduti sempre di più, complici gli abbassamenti dei prezzi e la tendenza a cambiare modelli. La domanda, in termini di sostenibilità, però pone l’accento su una questione: quanto inquina un microonde?
Secondo lo studio condotto su questi elettrodomestici da un gruppo di ricercatori dell’Università di Manchester che ha analizzato l’impatto ambientale dei forni a microonde secondo cui il consumo, di 9,4 TWh annui, è pari a quello generato da tre centrali a gas: questo perché, nonostante per la maggior parte del tempo questi elettrodomestici stiano in stand-by, inquinano continuamente. Lo studio, criticato però da altri scienziati, ha preso in considerazione diversi fattori, ed è emerso che inquinano sia i materiali usati per produrre i forni a microonde che tutto il processo di produzione, ma soprattutto il consumo di elettricità determinato dall’utilizzo: si tratta di circa 573 KWh consumati in otto anni medi di vita, pari a una lampadina LED da 7 Watt lasciata sempre accesa per nove anni.
Secondo altri scienziati è improprio paragonare il consumo dei forni a microonde a quello delle auto in termini di emissioni di CO2: le sole auto del Regno Unito inquinano più di tutti i forni a microonde d’Europa. Ma il fine principale del team di Manchester è quello di sensibilizzare tutti sull’uso che si fa del microonde, cambiandolo solo quando necessario e non per moda, e mettendo in pratica una serie di buone abitudini per inquinare comunque di meno, come staccare la spina quando non si sta usando l’elettrodomestico e adattare i tempi di cottura al tipo di cibo, per ridurre l’impatto ambientale.
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