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Dimagrire dormendo novanta minuti in più a notte

Uno studio confermerebbe che si può dimagrire dormendo: con novanta minuti in più a notte si resisterebbe alla tentazione di mangiare cibi calorici


Dimagrire dormendo: forse troppo facile per essere vero, eppure è quanto conferma uno studio condotto dai ricercatori del King’s College di Londra, pubblicato sull’American Journal of Clinical Nutrition, secondo cui riposare sei-sette ore a notte non sarebbe sufficiente a mantenere la linea. Invece, è possibile dimagrire dormendo almeno otto, otto ore e mezza ogni notte, per evitare di mangiare cibi dannosi alla linea: le persone che dormono di più, infatti, mostrano meno interesse verso carboidrati e alimenti zuccherati, scegliendo cibi più sani durante la settimana e assumendo in media 10 grammi di zucchero in meno giornalmente.

Era già noto come l’insonnia fosse tra i fattori di rischio dell’obesità. Ora emerge anche come il sonno prolungato porti a ridurre il consumo di zuccheri e cibi industriali, come è risultato dallo studio che ha preso in esame 21 volontari esaminati per una settimana. Tra questi, coloro che dormivano meno di sette ore a notte hanno man mano aggiunto minuti di sonno al loro ciclo, seguendo consigli come coricarsi sempre alla stessa ora e non assumere caffeina o cibi pesanti prima di andare a letto. Ciò che è emerso è che queste persone, rispetto all’inizio dell’esperimento, assumevano di giorno meno zuccheri e carboidrati: dimagrire dormendo semplicemente di più è quindi possibile.

In definitiva, si può concludere come sia la durata che la qualità del sonno siano elementi importanti per la salute degli individui, e che dimagrire dormendo è possibile modificando quelle che possono essere solo abitudini sbagliate o poco regolari. Gli autori dello studio affermano di voler proseguire e approfondire lo studio in questa direzione, poiché si possono ottenere risultati importanti per correggere gli stili di vita e migliorare la salute soprattutto di quelle popolazioni esposte a malattie cardiovascolari o obesità.

Photo credit: Pixabay.it

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