Architettura e agricoltura insieme per migliorare le città, ridurre l’inquinamento, produrre cibo sano senza sprechi e consumando energia al minimo: è la sfida dell’edilizia
Sta prendendo sempre più piede, in ambito edilizio, la tendenza a coniugare architettura insieme all’agricoltura, grazie ad una più attenta riflessione sull’impatto ambientale delle costruzioni che, dopo secoli di edilizia incosciente e selvaggia, hanno danneggiato in maniera quasi irreparabile il pianeta. Entro il 2050 la popolazione mondiale dovrebbe arrivare a circa 9,6 miliardi di persone, di cui il 70 per cento occuperà le città: diventa allora obbligatorio ripensare il modo di costruire in modo sostenibile, cercando soluzioni per sfamare la popolazione crescente grazie all’architettura.
Tra i tanti progetti di agricoltura urbana, spicca “The World Food Building”: un grattacielo da coltivazione progettato dalla startup svedese Plantagon che prende il nome di “plantscraper“. Altissimo esempio di architettura urbana applicata all’agricoltura, il grattacielo, attualmente in costruzione in una città a 200 km da Stoccolma, sarà un vero orto verticale che sfrutterà le moderne tecnologie di coltivazione idroponica, ovvero le tecniche di coltivazione che non prevedono un suolo classico; irrigazione, illuminazione e gestione della temperatura saranno inoltre totalmente automatizzate. Il risultato? 550 tonnellate di frutta e verdura all’anno prodotte con pochissimo spreco di energia e riducendo, anzi, emissioni di Co2 e riducendo il consumo di acqua.
Sempre per garantire cibo sano senza sprecare energia nasce il progetto “Healthy Food in Health Care” che, per garantire salubrità dei pazienti negli ospedali, ha promosso la nascita di orti sui tetti degli ospedali. Sfida accolta dal Boston Medical Center che ha inaugurato sul tetto della propria struttura una fattoria in copertura, per una superficie di 650 metri quadri capace di produrre 15mila kg di cibo a stagione: il tetto coltivato in verticale più grande della città. Anche qui, azzerando costi e sprechi, e contribuendo a purificare l’aria dall’anidride carbonica. Un progetto grazie al quale l’ospedale di Boston è stato inserito nella classifica che premia gli istituti più ecologici degli Usa: un vero esempio da seguire.
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