Salute e benessere

Allarme alimentare: venduto pesce palla pulito male

In Giappone scatta l’allarme alimentare per colpa di alcune confezioni di pesce palla pulito male messe in commercio: l’alimento può essere letale

Si tratta di uno degli alimenti più prelibati, apprezzati e al tempo stesso costosi della cucina giapponese: si tratta del fugu, ovvero del pesce palla, servito come sashimi (quindi crudo) o cotto. Eppure, è un alimento altamente pericoloso: infatti, la pelle, l’intestino, le ovaie e il fegato del pesce contengono un veleno, la tetradotossina, che può essere letale per l’uomo, con una capacità tossica 1200 volte più potente del cianuro. E proprio nelle ultime ore è scattato in Giappone un allarme alimentare poiché sono state messe in commercio delle confezioni di pesce che non erano state private delle parti tossiche.

L’allarme è scattato a Gamagori, città del Giappone centrale, dove cinque confezioni contenenti pesce palla pulito male sono state messe in commercio e vendute da un supermercato locale: non era stato infatti tolto il fegato, che è tra le parti che contengono la sostanza tossica. Allertati gli abitanti, sono state rinvenute tre confezioni: pertanto è stato raccomandato di non consumare pesce palla, anche attraverso altoparlanti sparsi per la città e usando il sistema di sicurezza wireless di Gamagori. Come spiegano le autorità, mangiare il fegato del pesce palla può paralizzare i nervi motori e causare un arresto respiratorio, portando alla morte.

Il pesce palla costituisce un rischio per l’uomo perché le parti dell’animale che contengono la neurotossina cambiano a seconda del tipo di fugu: il compito di chi li pulisce deve essere particolarmente scrupoloso. Per questo motivo, dal 1958 gli chef devono ottenere un permesso speciale a seguito di un lungo tirocinio per poter trattare e pulire questo pesce, e nonostante le precauzioni prese, molte persone muoiono in Giappone ogni anno, dopo aver consumato pesce palla non pulito bene: un solo pesce può uccidere fino a cento persone.

Photo credit: Pixabay.it

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