Salute e benessere

Unione Europea dà il via libera al kebab

Una proposta della Commissione Ue voleva vietare l’utilizzo dei fosfati nella carne del kebab, a causa di possibili rischi della salute. Ma non è stata ottenuta la maggioranza, e l’utilizzo di determinate sostanze per il noto cibo da strada è consentito come eccezione per preservarne la qualità

Il kebab è salvo, o perlomeno, lo sono i fosfati contenuti nella carne con cui viene prodotto. Il Parlamento europeo non ha infatti ottenuto la maggioranza necessaria per porre il veto a una proposta della Commissione Ue che stabilisse il divieto di utilizzare i fosfati nella carne del kebab, quindi montone, vitello, agnello, manzo, pollame. Per porre il veto erano necessari 376 voti, ma quelli favorevoli sono stati 373, con 272 contrari e 30 astenuti. In particolare si è mossa contro la proposta di veto la Germania, dove il kebab è il cibo di strada per eccellenza, consumato da tre milioni di persone al giorno con circa 16mila punti vendita sparsi per il paese: il divieto di utilizzo di fosfati porterebbe alla chiusura di molti di questi, con la perdita di migliaia di posti di lavoro.

La proposta di veto nasceva da una revisione scientifica del 2012 che dimostrava un aumento del rischio cardiovascolare collegato agli additivi fosfatici negli alimenti. Nel 2013 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha negato questo rischio legato agli additivi fosfatici, ma un successivo studio ha ipotizzato un legame tra l’aumento della mortalità negli Stati Uniti legato a una dieta ad alto contenuto di fosforo.

In generale, l’Ue vieta l’utilizzo di fosfati nella preparazione della carne, ma il loro utilizzo è frequente per preservarne il sapore e trattenere l’acqua: tra le varie eccezioni vi è dunque quello della lavorazione della carne da kebab. Nel frattempo, fallita la proposta, l’Efsa effettuerà nuove valutazioni nel corso del 2018, e se emergeranno elementi rilevanti l’Unione europea ne terrà conto per eventuali modifiche alla normativa attuale.

Photo credit: Pinterest.it

Back to top button
Privacy