Ambiente

Arriva il GRAB, il raccordo anulare per le bici

Con la recente approvazione del protocollo d’intesa da parte della nuova giunta comunale presieduta dal sindaco Virginia Raggi, la realizzazione del tanto atteso Grande Raccordo Anulare per Biciclette (GRAB) fa un deciso passo in avanti che consentirà alla Capitale di ottenere finalmente un percorso dedicato agli appassionati delle due ruote capace di unire mobilità sostenibile, arte e cultura.

 

 

GRAB, un grande progetto di mobilità sostenibile

 

Il progetto del GRAB, che prevede di realizzare un anello ciclopedonale di oltre 44 chilometri tutto sviluppato completamente all’interno della città di Roma, è già stato finanziato dalla legge di Stabilità nel capitolo dedicato alle ciclovie turistiche, nel quale sono stati stanziati, per il triennio 2016-2018, 91 milioni di euro per lo sviluppo di questo percorso e di altre 3 direttrici nazionali. La firma del protocollo d’intesa, prevista nei prossimi mesi, che vedrà coinvolti il sindaco Raggi e il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, darà finalmente il via alla progettazione e all’esecuzione dei lavori, che spetteranno a Roma. Il Grab è stato ideato da VeloLove, un circuito di feste,unnamed spettacoli, iniziative culturali che coinvolgono principalmente i ciclisti urbani, insieme a Legambiente, Touring Club Italiano e a numerose altre associazioni chiamando in causa anche i cittadini romani. Nelle speranze dei suoi sostenitori, il Grab dovrebbe diventare  “la ciclovia urbana più affascinante del mondo e insieme un moderno Grand Tour, una lezione itinerante di storia: parte da Romolo e Remo e dalla millenaria magia della Regina Viarum – la via Appia Antica – e arriva alle architetture contemporanee di Zaha Hadid e di Renzo Piano e alla street art del Quadraro e di Torpignattara unendo tra loro Colosseo, San Pietro, Trastevere e il centro storico, la Galleria Borghese, l’Auditorium e tantissimi altri punti di interesse, attraversando parchi e inaspettati paesaggi bucolici, costeggiando i fiumi Tevere, Aniene, Almone”.  Il percorso individuato, che sarà completamente pianeggiante, si snoda lungo vie pedonali e ciclabili, parchi, aree verdi e argini fluviali (31,9 km, il 72,2% del tracciato). Altri 3,6 km (l’8,1%) si sviluppano invece su marciapiedi che possono facilmente accogliere una ciclabile. Sempre secondo il sito di VeloLove “una volta ricuciti tra loro questi lunghi segmenti e assicurata la ciclopedonalizzazione della passeggiata archeologica tra Colosseo e Appia Antica, la Capitale e il Paese avranno un corridoio verde, una greenway unica e irriproducibile che trasmetterà nell’immaginario di chi abita a Roma e di chi la vive da turista l’idea che si tratta di una città easy, accogliente, sana, moderna”. A esultare è anche Legambiente, associazione madrina del progetto. Così infatti commenta il passo avanti del progetto GRAB Alberto Fiorillo, portavoce nazionale di Legambiente: “Un bel segnale per la città: Roma riparte puntando anche sulle opere pubbliche utili”. Un progetto, dunque, che, insieme ad altri già sviluppati e diventati realtà, ha l’ambizione di rendere davvero “bike-friendly” la capitale d’Italia.

 
Le ciclovie nazionali, un nuovo modo di viaggiare

 

Come sopra anticipato, il governo ha dato il via libera non solo al GRAB ma ad altre tre ciclovie turistiche nazionali finanziate grazie alla legge di Stabilità: la Ciclovia Ven-To,  la Ciclovia del Sole e  la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese. In un documento del Ministero dei Trasporti si definiscono i tre tracciati e le regioni coinvolte. La Ciclovia Ven-To si snoda attraverso 680 chilometri lungo il fiume Po, in parte sugli argini, in parte lungo ciclabili esistenti o su tracciati ancora da attrezzare. L’obiettivo è quello di collegare Venezia a Torino attraversando altri 121 comuni, ricchi di beni artistici e architettonici e salendo fino a Milano accanto ai navigli. Attraversa 4 regioni, 12 province, oltre 120 comuni e 242 località e paesaggi culturali. Il percorso della Ciclovia del Sole è invece di 300 chilometri, attraversa 4 regioni e più comuni. Una prima tratta, dal Brennero a Verona e al Lago di Garda, è stata già completata; l’obiettivo è ora di estendere il tracciato da Verona a Firenze, fino a raggiungere poi la Capitale. La Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese, infine, nasce dalla Regione Puglia per rendere accessibile al pubblico e percorribile in bicicletta la strada di servizio che corre lungo il Canale Principale dell’Acquedotto pugliese. Attraversa 3 regioni e numerosi comuni per un percorso totale di circa 500 chilometri. Il sistema delle ciclovie turistiche nazionali è uno degli strumenti previsti dalla legge di Stabilità 2016 per sostenere la mobilità ciclistica e intermodale. Si tratta, in totale, di ben 1.500 km di piste ciclabili a lunga percorrenza.

 

 

Un’Europa da scoprire su due ruote

 

Le ciclovie turistiche nazionali entreranno a far parte di un più ampio progetto a livello europeo, chiamato EuroVelo. EuroVelo è un sistema organizzato dalla ECF (European Cyclists’ Federation) di 15 piste ciclabili, alcune già presenti, altre in via di realizzazione e altre ancora in progettazione, che permettono agli appassionati della bicicletta di percorrere tutta l’Europa all’insegna del turismo responsabile. La Ciclovia Ven-To, ad esempio, farà parte della Eurovelo 8, anche chiamata la “Mediterranean Route”, la tratta che parte da Cadice e, dopo 5.888 km attraverso 11 nazioni, arriva ad Atene. La Ciclovia del Sole, invece, rientra nella Eurovelo 7, un lungo itinerario da Capo Nord alla Sicilia. Infine, la Ciclovia dell’Acquedotto Pugliese è parte integrante della Eurovelo 5, la “Via Romea Francigena”, che parte dal Regno Unito, più precisamente da Londra, attraversa Francia, Belgio, Lussemburgo e Svizzera per finire in Italia, a Brindisi.

 

 

Le autostrade per biciclette, comun denominatore europeo

 

La prima nazione ad aver progettato e reso realtà la prima autostrada per le biciclette è stata la Germania che, nel mese di gennaio, ha aperto la Radschnellweg 1 (RS1), una vera e propria autostrada per biciclette lunga 21 chilometri, tra Essen e Duisburg, nel cuore della Ruhr. Tale autostrada fa parte di un progetto più ampio, un percorso che, lungo un centinaio di chilometri, collegherà Duisburg ad Hamm passando per Mülheim, Essen, Gelsenkirchen, Bochum, Dortmund, Unna, Kamen e Bergkamen. Si tratta in realtà di un percorso già noto poiché era il tracciato di una linea ferroviaria ormai non più utilizzata dai treni e che verrà messa a disposizione dei cicloamatori, che così potranno percorrerla in piena sicurezza e velocità, anche perché, per essere completamente a disposizione delle due ruote, non prevede incroci né attraversamenti pedonali. unnamed (3)Larga circa 4 metri, è pensata, in tutto e per tutto, come un’autostrada: quindi il traffico è diviso in due grandi carreggiate costeggiate da filari paralleli di alberi. È inoltre dotata di illuminazione minima garantita o indicatori rifrangenti per permettere la circolazione notturna. Anche altri paesi europei stanno scegliendo di lavorare per la realizzazione delle autostrade per biciclette. La Norvegia, ad esempio, investirà nei prossimi anni quasi un miliardo di euro per costruire un sistema di piste ciclabili a due corsie in grado di collegare i centri di nove città con i paesi dell’hinterland. Due i principali obiettivi: primo, garantire la massima sicurezza ai pendolari che si recano al lavoro sulle due ruote; secondo, permettere ai ciclisti di farlo nel modo più rapido possibile, arrivando addirittura ad una media di 40km/h, senza doversi fermare ai semafori e senza, soprattutto, dover prestare attenzione alle automobili in transito. Anche Parigi sta lavorando ad un progetto legato alle due ruote: si tratta di una rete di super piste ciclabili che dovrebbe attraversare tutta la capitale francese. Evocativo il nome del progetto, Réseau express vélo (rete espressa per biciclette). L’acronimo è REVe, che in francese significa anche sogno. Ed un sogno sarà davvero per gli amanti delle due ruote quando il progetto arriverà al suo compimento: ben 45 chilometri di assi ciclabili che attraverseranno Parigi da nord a sud, da est a ovest e lungo la Senna, per un investimento totale 150 milioni di euro. Un unico obiettivo: arrivare a ad un tasso di utilizzo della bicicletta pari al 15%, tre volte superiore a quello attuale che si ferma al 5%.

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