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Agricoltura, i giovani ritornano nei campi

È l’agricoltura, subito dopo il commercio, il settore che attira maggiormente i giovani e che vede una ripresa convinta dell’occupazione degli under 35, capace di portare innovazione e nuovo entusiasmo nelle campagne.

 

 

Boom di under 35 nelle campagne

 

L’analisi è stata fatta dalla Coldiretti sui dati offerti da Unioncamere. Nel secondo trimestre del 2016 quasi il 10% delle nuove imprese condotte da under 35 opera in agricoltura per un totale di ben 3.051 nuove imprese. Quasi 1 azienda agricola su 3 nate in questo periodo è dunque condotta da giovani. Secondo poi una indagine della Coldiretti, le aziende agricole dei giovani possiedono una superficie superiore di oltre il 54% alla media, un fatturato più elevato del 75% della media e il 50% di occupati per azienda in più. Risultati eccellenti dovuti in gran parte al desiderio di innovare uno dei settori più tradizionali del nostro Paese. Sempre di più i giovani agricoltori leggono il loro lavoro in chiave davvero innovativa, cercando di portare nuova linfa e nuove idee. Accanto quindi ad attività quali la trasformazione aziendale dei prodotti e la vendita diretta sorgono attività quali gli agriasilo, l’agribenessere e la cura del paesaggio, l’agricoltura sociale per l’inserimento di disabili, detenuti e tossicodipendenti. Molto importante poi sottolineare come oggi siano molto più numerose che in passato le new entry, coloro che arrivano da altri settori o da diversi vissuti familiari e che scelgono di investire tempo e denaro nel lavoro in campagna. Importanti i dati relativi all’istruzione e ancor di più alla soddisfazione che questi agricoltori dimostrano: sempre secondo Coldiretti, ben la metà di loro è laureata, il 57% ha fatto innovazione, ma soprattutto il 74% è orgoglioso del lavoro fatto e il 78% è più contento rispetto alla situazione precedente. unnamedLa scelta di diventare imprenditore agricolo è inoltre apprezzata per il 57% anche dalle persone vicine a questi nuovi agricoltori, e cioè i genitori, i parenti, i compagni o gli amici. Il ritrovato interesse verso il mondo dell’agricoltura è confermato anche dall’incremento nelle iscrizioni alle scuole di agraria, +11%, e degli iscritti ai corsi di laurea collegati a questo mondo, +44%. Notevole poi il boom della presenza femminile nelle campagne. Nel 2015 sono infatti aumentate del 76% le ragazze italiane under 34 che hanno scelto di lavorare in agricoltura come imprenditrici agricole ma anche come coadiuvanti familiari o socie di cooperative agricole. La crescita femminile è pari dunque al triplo di quella registrata dai coetanei maschi sulla base dei dati Istat, relativi a primi nove mesi del 2015, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

 

 

Un futuro roseo per i nuovi agricoltori

 

Secondo la Coldirettici sono opportunità di insediamento nell’agricoltura italiana per almeno 20mila giovani fino al 2020, con l’approvazione da parte della Commissione Europea di tutti i Piani di Sviluppo Rurale () presentati dall’Italia. Gli interventi si rivolgono a giovani agricoltori tra 18 e 40 anni non compiuti e possono arrivare ad offrire fino a 70mila euro a fondo perduto, per iniziare l’attività oltre a un contributo a fondo perduto sugli investimenti aziendali che può arrivare sino al 60%”.unnamed (1) Per aiutare a districarsi fra bandi e proposte, i giovani della Coldiretti hanno deciso di costituire una vera e propria task force offrendo un importante servizio di informazione e tutoring. Il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo ha affermato: “Abbiamo di fronte una occasione forse irripetibile per sostenere il grande sforzo di rinnovamento dell’agricoltura italiana e di sostenere la competitività delle impese”. Secondo poi Maria Letizia Gardoni, delegata dei giovani di Coldiretti: “C’è un intero esercito di giovani che hanno preso in mano un settore considerato vecchio, saturo e inappropriato per immaginare prospettive future e ne hanno fatto un mondo di pionieri, rivoluzionari, innovatori e attivisti impegnati nel costruire un mondo migliore per se stessi e per gli altri. Dai campi non viene solo una risposta alla disoccupazione e alla decrescita infelice del Paese, ma anche una speranza alla sconfitta dei nostri coetanei, che sono costretti ad espatriare, e a quella di chi a 50 anni si ritrova senza lavoro, senza certezze, ma con una vita già costruita da riposizionare”.

 

 

Innovazione: parola chiave dell’agricoltura Made in Italy

 

Tante sono le idee e i progetti che i nuovi agricoltori stanno portando nel settore e che ogni anno vengono evidenziate da un’importante vetrina, quella dell’Oscar Green. Oscar Green è un concorso promosso da Coldiretti Giovani Impresa e finalizzato a valorizzare le giovani realtà imprenditoriali italiane del settore agricolo e agroalimentare contraddistintesi grazie a un modello di impresa che coniuga innovazione e tradizione. Sono cinque le categorie della decima edizione: Campagna Amica, che premia le imprese che, in maniera innovativa, raggiungono direttamente il consumatore finale dando lustro ai prodotti tipici italiani su scala locale, nazionale e mondiale; Fare Rete, che prende in considerazione i modelli di imprese, cooperative, consorzi agrari, società agricole e non, capaci di creare reti sinergiche in grado di massimizzare i vantaggi delle aziende agroalimentari e del consumatore finale;  Impresa 2.Terra, che premia unnamed (3)le giovani aziende agroalimentari che hanno creato una cultura d’impresa esemplare, riuscendo a incanalare creatività, originalità e grande abilità progettuale per lo sviluppo e la crescita dell’agricoltura italiana, coniugando tradizione e innovazione; Paese Amico, rivolto a premiare tutte quelle istituzioni pubbliche, da comuni e province ad alle scuole, che hanno dato il loro contributo per l’attuazione dei progetti promossi da Coldiretti; We Green, dedicata alle aziende che pongono particolare attenzione alla tutela dell’ambiente e all’agricoltura sociale ponendosi come interpreti di un modello di sviluppo attento alla sostenibilità e a servizio dell’intera società. In attesa dei vincitori a livello nazionale, sono stati selezionati quelli a livello regionale. E sono davvero numerose le idee innovative che si fanno notare. Tra gli Oscar Green dell’Abruzzo, a vincere nella categoria We Green è stato Alfredo D’Eusanio, titolare insieme alla moglie Patrizia di una azienda biologica situata ad Ortona. La loro metodologia di lavoro è davvero particolare: sfruttano infatti i principi della Genodica, una sorta di musicoterapia che permette, attraverso la riproduzione di brani di musica classica, la migliore crescita delle piantine nei semenzai. Hanno creato dunque una vera e propria serra musicale in cui le piante di pomodoro, zucchine, meloni e melanzane ascoltano ogni giorno musica per crescere meglio. Nel Veneto, nella categoria Paese Amico, si è distinta la squadra di calcio del Chievo Verona per aver dato ai tifosi la possibilità di mangiare a km0 tra il primo e il secondo tempo, con uno spuntino locale dentro l’agribag. Alessio Manca dell’azienda agricola Fratelli Manca di Nulvì si è invece aggiudicato il primo posto della categoria Impresa 2.terra in Sardegna e lo ha fatto con quella che è stata definita l’innovazione dell’anno del settore lattiero-caseario, il formaggio ovino e caprino con il caglio di maialetto che si distingue per essere più digeribile e quindi particolarmente indicato per chi ha delle intolleranze. Un progetto unico nel suo genere è quello che ha sbaragliato gli altri nella categoria Campagna Amica della regione Calabria, proposto dalla azienda agricola ClemenTime di Francesco Rizzo a Corigliano Calabro. ClemenTime si occupa di selezionare, confezionare e distribuire nel mercato europeo la clementina secondo modalità e strategie innovative. Si tratta del primo snack a base di clementine pensato appositamente per i distributori automatici. Ogni confezione contiene due clementine di qualità, naturali, intere e con buccia. Arriva dal Friuli Venezia Giulia l’idea dell’Azienda Agricola Specogna Leonardo di Corno di Rosazzo (Ud) che ha vinto nella categoria Fare Rete per aver creato un legame per lo sviluppo di progetti innovativi coniugando agricoltura e arte. Ogni anno l’azienda ha deciso di realizzare un’edizione limitata dei vini riserva, le cui etichette vengono dipinte a mano da grandi artisti regionali e nazionali, seguendo la convinzione che l’unione di eccellenze italiane, vino e pittura, arte e cultura, possa essere un valore aggiunto da esportare nel mondo. E ora restiamo in attesa dei cinque vincitori nazionali per scoprire le grandi capacità di innovazione dei nostri giovani agricoltori.

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