Il biogas può essere la vera chiave di volta per un futuro veramente ecosostenibile. La volontà di cercare soluzioni green ai carburanti tradizionali, dannosi per l’ambiente e costosi, sta incoraggiando lo sviluppo di tecnologie in grado di creare energia dalla trasformazione dei rifiuti organici umani. E la città di Grand Junction in Colorado sembra davvero crederci molto, tanto da rivoluzionare il suo sistema dei trasporti.
Il biometano diventa il carburante della città
Tutto inizia dall’impianto di trattamento delle acque reflue: milioni di litri di rifiuti umani prodotti dalla popolazione di Grand Junction vengono trasformati in Rng (renewable natural gas), noto anche come biometano. Il Rng viene poi utilizzato per alimentare circa 40 veicoli della flotta cittadina, tra cui camion della nettezza urbana, spazzatrici stradali, autobus. Tutto ciò è possibile attraverso un processo chiamato digestione anaerobica, che scompone la materia organica in qualcosa chiamato biogas grezzo. Il biogas viene poi raccolto e trasformato in Rng – nella qualità adatta alle condutture della città – e può essere utilizzato come elettricità, calore o carburante per il trasporto. In realtà la trasformazione di escrementi umani e animali in energia è già in atto da diversi anni ma, come spiega
Dalla trasformazione delle deiezioni una grande opportunità
Negli ultimi anni sono davvero numerosi i progetti che vedono aumentare l’attenzione sulla trasformazione delle deiezioni umane, soprattutto viste le notevoli potenzialità insite nel settore. Uno studio dell’Istituto canadese per l’Acqua, l’Ambiente e la Salute condotto nel 2015 per la United Nation University aveva stabilito che dalle deiezioni umane si potrebbero alimentare 138 milioni di case per un valore di circa 9,5 miliardi di dollari l’anno. E i vantaggi non si limiterebbero a un potenziamento delle risorse energetiche ma abbraccerebbero anche tutta la sfera della battaglia all’inquinamento, in quanto una maggiore attenzione allo smaltimento
Kenya e Sud Corea in prima fila per il biogas
Tra gli esperimenti che maggiormente hanno riscosso successo, ci sono quelli sviluppati in Kenya e in Sud Corea. Nel primo caso, un giovanissimo studente di 18 anni, Leroy Mwasaru, è stata la mente che ha ideato il bioreattore umano rifiuti, un sistema innovativo in grado di convertire i rifiuti in combustibile. Mwasaru ha sviluppato e sperimentato il suo bioreattore quando il dormitorio della sua scuola locale si è trovato a fronteggiare pesanti problemi nel trattare in modo efficiente la grande quantità di acque reflue. Attraverso un programma di tutoring offerto da una organizzazione non-profit, Mwasaru e i suoi compagni di scuola hanno costruito il bioreattore per rimuovere i rifiuti derivanti dai 720 studenti residenti nel dormitorio arrivando, allo stesso tempo, ad altri tre ottimi risultati: evitare l’inquinamento delle risorse naturali, creare una fonte sicura di alimentazione a metano e risparmiare la somma di 39.540 dollari che la scuola utilizzava per l’acquisto di legna da ardere. In Sud Corea, invece, più precisamente all’interno dell’Ulsan National Institute of Science and Technology, è stato creato lo Science Walden Pavillion. Si tratta di un vero e proprio laboratorio esterno che si prevede riesca a convertire i rifiuti umani in fonti di energia rinnovabili assegnando loro anche un valore monetario. Le principali strutture presenti in questo padiglione sono il “Waterless Energy-producing Toilet System” ed il “Microbial Energy Production System”. Il primo sistema, situato al primo piano del padiglione, tratta gli escrementi umani senza l’utilizzo di acqua. Il sistema utilizza un processo biologico naturale per trasformare i rifiuti umani in un materiale inodore disidratato simile al compost. Poi, grazie al sistema di produzione di energia microbica, questo materiale viene convertito in biodiesel o energia termica. Una volta che il sistema di macinazione all’interno del gabinetto converte le feci in un materiale inodore secco, quest’ultimo viene trasferito verso un serbatoio contenente diverse migliaia di microbi. I microbi all’interno del serbatoio produrranno la biodegradazione in concime umano in polvere e da qui la generazione di anidride carbonica e metano. L’anidride carbonica verrà estratta per realizzare i biocarburanti, mentre il metano sarà immagazzinato per un uso successivo come combustibile per il riscaldamento.