Anche i detersivi possono essere bio. In occasione della Giornata della Terra (Earth Day), che si tiene ogni anno dal 1970 il giorno 22 aprile e che viene celebrata in ben 175 Paesi di tutto il mondo, il sito Helpling, conosciuto e molto utilizzato perché mette in contatto famiglie e colf selezionate, ha deciso di dare alcuni consigli su come rendere anche una routine così comune (e a volte noiosa) come quella delle pulizie di casa un insieme di atti consapevoli per preservare la salute del nostro pianeta.
I detersivi: dalle nostre case ai fiumi e al mare
Il problema che si vuole combattere prima di tutto è quello dell’inquinamento proveniente dalle sostanze utilizzate nei detersivi che vengono usati quotidianamente per pulire, dai detergenti per le lavatrici ai saponi per i piatti, dai prodotti usati per pulire i bagni alle pastiglie per le lavastoviglie. I detersivi sono composti organici che servono a rimuovere lo sporco da tessuti e da superfici. Esistono in particolare due tipi di detersivi maggiormente utilizzati: quelli a base di fosforo e quelli a base di agenti tensioattivi. I primi sono altamente caustici, mentre i secondi sono molto tossici.
I rimedi delle nonne per realizzare detergenti e detersivi bio
Per aiutare a evitare i detersivi chimici arriva uno dei consigli più utili di Helpling: quello di utilizzare ingredienti comuni presenti in tutte le cucine e farli diventare ottimi ed efficaci sostituti. Aceto e limone, ad esempio, sono agenti sterilizzanti in grado di combattere il calcare e di contrastare i cattivi odori.
No allo spreco, sì al riciclo
Oltre ai rimedi naturali per le pulizie, utilizzati appunto per contrastare e diminuire l’uso di detersivi chimici, importanti consigli per salvaguardare il nostro pianeta riguardano anche i materiali che normalmente utilizziamo nelle nostre case. Spugne e stracci, ad esempio, vengono cambiati molto frequentemente per evitare la coltura di germi e batteri, arrivando al consumo di quasi 2800 spugne in media in tutta la nostra vita. Ma se invece di buttarla, la spugna, la mettessimo in lavastoviglie per igienizzarla profondamente e poi la riutilizzassimo? Inoltre è importante non usare con leggerezza i rotoli di carta: molto meglio riutilizzare vecchie magliette che possono poi essere lavate e durare nel tempo come perfetti strumenti di pulizia. Insomma, le parole d’ordine sono riciclo e riutilizzo per evitare inutili sprechi dannosi all’ambiente. Vecchie spugne utilizzate in cucina potranno essere riutilizzate per pulire i bagni (ricordatevi però di tagliarne gli angoli per non confondervi con quelle che usate ancora in cucina); vecchi spazzolini da denti diventeranno ottimi strumenti per pulire le fughe delle piastrelle o gli angoli difficili da raggiungere. Oltre alla possibilità di riciclare i materiali è poi importante valutarne la durata di vita. Quindi, preferire, ad esempio, secchi di zinco a quelli di plastica, più fragili e quindi meno durevoli, o scope con manici in legno che possano essere rimosse e messe in lavatrice.
Attenzione alle etichette
L’ultimo consiglio riguarda il momento dell’acquisto, quando è necessario scegliere tra diversi prodotti: è qui che le nostre decisioni possono andare a nuocere o al contrario ad aiutare il nostro pianeta. Poniamo quindi molta attenzione che sulla confezione del prodotto sia presente il simbolo della certificazione Icea, Istituto Certificazione Etica e Ambientale. Molti dei detergenti che facciamo entrare nelle nostre case, infatti, possono contenere formaldeide o cloroformio, ingredienti che la World Health Organization ritiene da tempo cancerogeni. Buona norma dunque è quella di leggere le etichette, anche se a volte può non bastare, in quanto molti prodotti definiti “green” in realtà non lo sono affatto. Per questo serve informarsi, in particolare facendo attenzione a quella che viene chiamata la pratica del “greenwashing”, quando cioè le aziende pubblicizzano i propri prodotti come biologici ed eco-friendly senza che vi sia un fondamento reale solo per migliorare la propria immagine agli occhi dei consumatori. Un modo per non farsi ingannare in realtà c’è ed è quello di prendere il maggior numero di informazioni su tali aziende: eventuali incongruenze potranno essere d’aiuto per riconoscere chi dice il falso.