“Green Europa”: il Vecchio continente si scopre come quello più attento all’ambiente del globo. Sono ormai numerose le classifiche che vengono stilate ogni anno per definire quali sono le città migliori in cui vivere e altrettanti i premi che vengono assegnati per premiare le best practices nei temi dell’ambiente e del vivere green. Negli ultimi anni però il comune denominatore sembra essere uno: è il continente europeo quello che maggiormente si sta impegnando per diventare il continente più eco-friendly in assoluto.
Lubiana Capitale Verde Europea 2016
Partiamo da un premio che nasce e vive proprio all’interno dell’Europa: lo European Green Capital Award. Tale riconoscimento è stato assegnato dall’Unione Europea per la prima volta nel 2010. Il premio viene assegnato alla città che è riuscita ad eccellere nello sviluppare uno stile di vita urban friendly, nel diventare un luogo in cui è piacevole vivere e lavorare. Un gruppo di esperti indipendenti ogni anno valuta le prestazioni di diverse città che competono l’una contro l’altra in base a indicatori ambientali (http://ec.europa.eu/environment/europeangreencapital/wp-content/uploads/2016/02/09_02_2016_en.pdf).
Francoforte sbaraglia tutti nella lotta alla CO2
La sempre più “Green Europa” si aggiudica anche i primi sei posti nella classifica delle dieci città più sostenibili del mondo stilata dalla società di consulenza Arcadis (http://www.sustainablecitiesindex.com/). Ogni anno vengono esaminate cinquanta città provenienti da trentuno paesi classificandole in basi a numerosi indicatori, raggruppati secondo tre maxi-categorie: People (misure che riguardano la qualità della vita degli abitanti), Planet (fattori ambientali che vanno dalla lotta all’inquinamento alla produzione di energia pulita), Profit (indicatori economici). Unendo i risultati ottenuti in tutte e tre le categorie, nel 2015 la città che ha raggiunto il primo posto è stata Francoforte, che ha superato Londra. In particolare, la città tedesca si è aggiudicata la vetta della classifica sia nella categoria Planet che in quella Profit. Francoforte, membro fondatore dell’organizzazione Climate Alliance for European Cities, impegnata nel ridurre le emissioni di CO2 del 50% entro il 2030, ha sbaragliato le avversarie grazie al suo piano “100% Climate Protection”: entro il 2050, il 100% dell’energia della città sarà originata da fonti rinnovabili, principalmente locali, e porterà ad una riduzione del 95% delle emissione di gas nocivi. Francoforte prevede di raggiungere tale obiettivo aumentando l’efficienza energetica e diminuendo la domanda totale di energia andando a eliminare gli sprechi sia negli ambienti residenziali che in quelli commerciali, come nei trasporti e nelle comunicazioni (https://s3.amazonaws.com/arcadis-whitepaper/arcadis-sustainable-cities-index-report.pdf). A far guadagnare punti alla città tedesca anche l’impegno nel migliorare i trasporti pubblici, nell’aumentare i chilometri dedicati alle piste ciclabili e la quantità di verde presente nel territorio cittadino che, tra parchi, serre e orti urbani, l’avevano fatta diventare già nel 2014 la European City of Trees. Al secondo posto della classifica generale (ma solo dodicesima in realtà nella classifica Planet, seconda in quella Profit e terza in quella People) Londra. Tale posizione raggiunta dalla capitale inglese è dovuta alle ottime performance negli indicatori sociali ed economici, in particolare per quanto riguarda i sistemi sanitari e dell’istruzione, mentre sono in discesa quelli collegati alle tematiche ambientali soprattutto a causa dei problemi legati alla qualità dell’aria e al numero sempre crescente di popolazione rispetto alla capacità abitativa della città. A Londra è richiesto dunque un grande cambiamento nei consumi, sia nel settore dell’energia che in quello dei rifiuti. A salire sul podio nella classifica anche Copenhagen, seguita da Amsterdam, Rotterdam, Berlino. Prima città non europea della classifica è Seoul che, con Hong Kong e Singapore (decima), fa dell’Asia il secondo continente per maggiore sostenibilità. Da sottolineare come non facciano parte della top ten le città del Nord America a causa dei bassi punteggi ottenuti negli indicatori della categoria Planet.
Stoccolma capitale della “Green Europa” per lo sviluppo sostenibile
Le città europee raggiungono ottimi risultati nella sostenibilità ambientale anche secondo Siemens e le quaranta città del Cities Climate leadership group che ogni anno assegnano i City Climate Leadership Awards. Sono dieci le città che vengono premiate perché in dieci diverse categorie si sono distinte con progetti sviluppati in settori specifici che vanno dall’efficienza energetica all’energia green, dalle politiche sui rifiuti ai sistemi di trasporto smart. Con i suoi programmi “The Walkable City” e “Fossil Fuel Free 2040” è soprattutto Stoccolma a distinguersi nella categoria Comunità sostenibili. In particolare, la zona dello Stockholm Royal Seaport, proprio per seguire le ambizioni della capitale europea nel voler diventare faro tra le città più sostenibili, si sta sviluppando per incorporare tutte le best practices e diventare un modello di sostenibilità urbana. Quello del SRS è un progetto che, terminato nel 2030, vedrà realizzate un totale di 12mila nuove abitazioni e 35mila spazi lavorativi. Conterrà le caratteristiche e la densità di un quartiere del centro città con un mix di case, servizi e imprese, oltre che infrastrutture e il porto internazionale. Lo sviluppo si basa su un processo partecipativo della comunità e sull’ampia cooperazione tra la città e l’industria.
Efficienza energetica: Islanda, Svezia, Danimarca e Inghilterra al top
Sono ben quattro, infine, le città della “Green Europa” che rientrano nella classifica stilata dalla società australiana HalfPrice sulle città più efficienti del mondo, città che stanno lavorando per fare del risparmio energetico, dell’innovazione tecnologica e della riduzione dei consumi vere e proprie filosofie del vivere quotidiano (http://oilprice.com/Energy/Energy-General/The-Worlds-10-Most-Energy-Efficient-Cities.html): Reykjavik, Londra, Malmo e Copenhagen. Partiamo dalla Svezia, in particolare dalla città di Malmo: qui è stato creato un innovativo ed ambizioso piano energetico per l’edilizia. Nella zona dell’ex cantiere navale di Western Harbour, infatti, sono state costruite abitazioni per 10mila residenti e spazi lavorativi per 20.000 impiegati, tutti alimentati esclusivamente con fonti rinnovabili provenienti dal vento, dal sole e acqua, fonti 100% locali. Unite alle misure di gestione dei rifiuti, di diminuzione dei consumi del trasporto e di incremento delle biodiversità, questo esperimento urbano può diventare il futuro dell’efficienza energetica. La prima della classifica è Reykjavik. In linea con il resto dell’Islanda, anche la capitale sfrutta le grandi risorse energetiche presenti e i 120 mila abitanti possono utilizzare l’elettricità proveniente dall’energia idroelettrica e geotermica:
La situazione italiana: progetti in divenire
L’Italia fa sì parte della “Green Europa” che avanza, ma al momento non ha purtroppo città che si sono fatte notare e che hanno raggiunto le vette di queste classifiche. Secondo Arcadis, Roma si posiziona al 24° posto della classifica globale (ottava nella categoria Planet, 32° nella categoria People, addirittura 35° nella categoria Profit). Anche per quanto riguarda l’efficienza energetica, nonostante alcuni progetti in via di sviluppo, come quelli portati avanti a Roma per sostituire la vecchia illuminazione con lampade a Led, nessuna best practices è stata evidenziata. Rimane la segnalazione del The Guardian che ha nominato la città di Milano per il suo progetto di sviluppo delle piste ciclabili e per la proposta di pagare i ciclisti che scelgono di recarsi al lavoro in bicicletta diminuendo così l’inquinamento atmosferico.