«H&M ha raccolto la sfida di rendere sostenibile la moda e di rendere alla moda la sostenibilità». Queste le parole di Karl-Johan Persson, Ceo del colosso svedese della moda. La moda dovrebbe far stare bene le persone, dentro e fuori. È questa l’idea alla base di H&M per tutte le sue innumerevoli iniziative volte a offrire una maggiore varietà di scelta a vantaggio delle persone e del pianeta. Questa volta H&M si unisce all’artista e cantante M.I.A. per una nuova iniziativa globale, la World Recycle Week, grazie ad un impressionante video musicale e a un’ambiziosa attività di raccolta abiti a livello mondiale. Si prevede infatti di raccogliere in una settimana (dal 18 al 24 aprile) ben 1.000 tonnellate di indumenti usati. L’iniziativa è parte dell’obiettivo, già da tempo rincorso, di H&M per chiudere il cerchio nella moda. Basti pensare che con il riciclo di una sola T-shirt si possono risparmiare ben 2.100 litri d’acqua. Per sensibilizzare l’opinione pubblica, M.I.A. ha girato dunque un video musicale in esclusiva per H&M, con la canzone “Rewear it”, che sottolinea l’impatto ambientale dei vestiti che finiscono nelle discariche di tutto il mondo. Il video è stato lanciato lo scorso 11 aprile su hm.com (al seguente link è disponibile un teaser in anteprima: https://www.youtube.com/watch?v=WNoQTaFtY7o&feature=youtube). Oltre ad aver partecipato alla realizzazione del video musicale insieme a M.I.A., i blogger e i personaggi del film saranno protagonisti di alcune “rehaul” clip, in cui mostreranno i capi che intendono riciclare durante la World Recycle Week, attraverso il progetto di raccolta di H&M.
Hashtag sostenibile
Bellissima l’iniziativa, inoltre, grazie alla quale chiunque potrà creare le proprie clip con l’hashtag #HMrehaul, portando gli indumenti in qualsiasi negozio H&M, ed entrando a far parte di un movimento globale della moda per rendere il Garment Collecting (l’iniziativa H&M di raccolta dei capi smessi) una fase naturale del ciclo di vita dei vestiti. H&M non è nuova a iniziative del genere: fin dal 2013, infatti, i clienti di H&M possono portare indumenti e tessuti indesiderati e usati, di qualsiasi marca e in qualsiasi condizione, in tutti i negozi del brand. In questo modo ci si assicura che gli abiti usati non finiscano in discarica e, in cambio, si ricevono dei buoni sconto. Da quando H&M ha lanciato questa iniziativa sono state raccolte oltre 25mila tonnellate di indumenti e già da due anni H&M ha introdotto i suoi primi nuovi indumenti realizzati con fibre tessili riciclate, passi importanti, come detto, nella chiusura del cerchio nella moda.
La chiusura del cerchio e la scelta di M.I.A.
Chiudere il cerchio rappresenta dunque uno dei principali impegni di H&M e rientra nelle azioni compiute dall’azienda nell’ambito della sostenibilità. L’obiettivo a lungo termine è di eliminare totalmente la presenza di abiti nelle discariche, e limitare così l’utilizzo delle risorse naturali. «Desideriamo aiutare le persone ad esprimere la propria personalità e a sentirsi orgogliose di ciò che indossano. Sono entusiasta dei progressi che abbiamo fatto finora: potremo offrire ai clienti un assortimento sempre migliore e garantire alla moda un futuro più sostenibile» afferma ancora il Ceo Karl-Johan Persson. D’altronde, il comportamento etico e il fronteggiare il cambiamento climatico sono da sempre scelte essenziali per il colosso della moda, il che significa compiere costantemente una serie di azioni, grandi e piccole, dallo scegliere sistemi di illuminazione più efficienti nei negozi o collaborare con i fornitori per aiutarli a ridurre le emissioni di CO2, fino allo spiegare ai clienti come ridurre i consumi energetici per la cura dei capi, invitandoli a lavare gli indumenti a 30 gradi anziché a 60.