Curiosità

Cataratta canina: sintomi e terapia

Cataratta canina: sintomi e terapia

La cataratta è una patologia che colpisce l’occhio: più precisamente essa deriva da una opacizzazione progressiva del cristallino. Il cristallino è una lente biconvessa naturale, situata all’interno del bulbo oculare: insieme alla cornea, questa lente permette la messa a fuoco delle immagini sulla retina. La sua funzione è quella di variare la distanza focale dell’intero sistema ottico presente nell’occhio, attraverso la sua capacità di cambiare la propria forma, al fine di adattarla alla distanza dell’oggetto che deve essere messo a fuoco: questo meccanismo si chiama “accomodazione”. Il cristallino, nelle sue condizioni ottimali, è completamente trasparente e flessibile e la sua curvatura è determinata dai muscoli ciliari. Con il passare degli anni e/o in concomitanza con alcune patologie, non solo oculari, il cristallino modifica la sua trasparenza (opacizzazione e quindi cataratta) e la sua flessibilità (assume una consistenza rigida): il soggetto perde progressivamente la capacità di accomodazione ed intervengono quelli che prendono il nome di “disturbi dell’accomodazione” (presbiopia e miopia sono un esempio ).

Le patologie legate al cristallino sono sostanzialmente tre:

  • la cataratta, derivante, come già detto, da una progressiva opacizzazione della lente;
  • l’ectopia lenti che è una fuoriuscita o un malposizionamento della lente rispetto alla sua sede naturale e funzionale; essa è frequente in seguito a traumi, oppure come conseguenza del glaucoma;
  • la sclerosi nucleare che è un cambiamento che si verifica nel centro della lente, correlato all’età, molto comune nei cani. Si ritiene che questa sia l’origine della cataratta canina.

La cataratta riguarda la maggior parte delle razze canine (e delle razze feline): tuttavia i soggetti che hanno la maggiore probabilità di sviluppare questa patologia sono i barboncini e i cocker.

SINTOMI

Difficoltà a compiere le normali attività, disorientamento, titubanza nel salto, alterazione del colore dell’iride dal grigio al bluastro.

All’inizio il cane potrebbe non mostrare alcun sintomo evidente e/o significativo: tuttavia è consigliabile una visita oculistica specialistica nei soggetti sani al di sopra dei 6 anni di età; nei soggetti affetti da patologie oculari ( come il glaucoma) e/o sistemiche concomitanti, come ad esempio, il diabete, la visita specialistica deve essere effettuata all’insorgere di tali patologie ed il cane affetto deve essere attentamente monitorato nel tempo.

Si ricorda che la cataratta trascurata sicuramente peggiora in modo progressivo e conduce alla cecità.

TERAPIA

Non esistono cure farmacologiche. L’unica possibilità è l’asportazione chirurgica del cristallino opaco tramite tecniche laser ed inserimento di un cristallino artificiale. La casistica offre un dato confortante: circa il 95% dei soggetti affetti da cataratta, grazie alle nuove tecniche chirurgiche mininvasive, torna perfettamente a vedere.

POST OPERATORIO

A fronte del fatto che si tratta di un intervento piuttosto facile da un punto di vista pratico e pressocchè scevro da complicazioni, vi è un periodo postoperatorio lungo (circa 1 mese ), nel quale il cagnolino deve essere costantemente tenuto sotto controllo per evitare che si tocchi gli occhi con le zampe; inoltre deve indossare il collare elisabettiano per proteggersi dagli urti contro gli ostacoli che, ovviamente, non vede; da ultimo, ma non ultimo, è necessario somministrare colliri ad orario e più volte al giorno.

(di Maria Luisa Spezia)

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