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Treno eolico: dal 2018 in Olanda sarà realtà

Un treno eolico, totalmente, capace di muoversi soltanto grazie all’energia sviluppata dal vento. Sembra quasi una boutade che una notizia del genere arrivi dal paese dei mulini a vento, ma è la realtà: il governo olandese ha da tempo preso una decisione epocale, cioè quella di rimodernare i quasi 3mila chilometri del suo sistema ferroviario entro il 2018 e far correre i suoi treni usando energia rinnovabile, in particolare solo elettricità prodotta dal vento. Fino ad oggi sono già quasi 1.500 i chilometri della rete olandese in cui può correre il treno eolico, cioè che vengono alimentati dall’energia ottenuta dallo sfruttamento del vento. Per comprendere meglio lo stato di avanzamento del piano, si pensi che si tratta di un percorso pari all’intera infrastruttura ferroviaria di Lombardia e Veneto messi insieme.


L’energia che alimenterà ulteriormente l’ambizioso progetto del treno eolico olandesi proverrà da una serie di nuovi parchi eolici che saranno installati per metà in Olanda e per la parte restante nei paesi vicini, principalmente in Belgio e Danimarca, che avranno infrastrutture dedicate ad hoc, dal momento che il paese dei tulipani non è sufficientemente ventoso per generare l’intera quantità di energia necessaria. Le ricadute positive per l’ambiente saranno evidenti: la ferrovia attualmente trasporta circa 1,2 milioni di passeggeri ogni giorno, e se prima di questa svolta “ventosa” rilasciava circa 500mila tonnellate di CO2 al giorno, nel 2018 questa quantità scenderà, com’è ovvio, a zero. È da tenere presente infatti che i treni, di solito, funzionano con il diesel e con la corrente elettrica, dunque contribuiscono non poco all’inquinamento e al surriscaldamento. Non a caso, il 20% delle emissioni di CO2 in Olanda dipende proprio dalla mobilità ferroviaria. Con l’eolico il problema sarebbe azzerato.

Spiega Timo Huges, presidente e Ceo di NS, le ferrovie nazionali olandesi: “Otto passeggeri su dieci considerano importante che le società ferroviarie passino all’energia rinnovabile verde. Dal 2018 sarà così per tutti i treni, permettendo ai nostri 1,2 milioni di passeggeri giornalieri di viaggiare in modo realmente ecologico con un trasporto a zero emissioni”.

 

Cittadini olandesi in campo per il treno eolico

Nel 2014 un’organizzazione di cittadini olandesi chiamata Urgenda aveva portato in causa il proprio governo con la richiesta urgente di fare di più contro i cambiamenti climatici. Il governo olandese si era infatti impegnato a ridurre le emissioni di CO2 e di farle arrivare al 75% di quelle del 1990 ma, secondo i dati statistici, senza ulteriori interventi si sarebbe arrivato solo all’83% di quegli stessi livelli. L’organizzazione Urgenda chiedeva dunque al governo di agire di abbassarle ulteriormente. Perciò, per la prima volta nella storia, il 23 giugno 2015, i tribunali de L’Aia hanno dato ragione ai cittadini e hanno obbligato il governo a fare di più. Promuovere l’energia rinnovabile per i treni è stato solo un primo passo per loro: con SolaRoad hanno ideato una nuova generazione di piste ciclabili che generano energia fotovoltaica, e la società olandese preme per accelerare ulteriormente il passo in favore delle rinnovabili.c19615c2-20ec-4ba6-8fb1-32a9c9bdc786 Commenta Michel Kerkhof, direttore generale di Eneco, la società olandese che si occupa proprio dei rifornimenti energetici nazionali: “Siamo dentro una svolta epocale. I cittadini devono sapere che, muovendosi con il treno eolico all’interno del paese, daranno anche un contributo a migliorare l’ambiente e a contrastare il processo di surriscaldamento climatico”. Non ci si può davvero esimere dall’attribuire all’Olanda un ruolo di rilievo nel campo delle energie alternative e dell’utilizzo di materiali eco-compatibili.

 

Non solo treno eolico: ecco le piste ciclabili a pannelli solari

Che l’Olanda fosse una nazione all’avanguardia nell’ambito delle energie rinnovabili non è certo una sorpresa: negli ultimi mesi, infatti, sono salite alla ribalta altre lodevoli iniziative, come lo sviluppo di piste ciclabili a pannelli solari. Abbiamo infatti introdotto prima il discorso di SolaRoad, la prima pista solare ciclabile al mondo: ebbene, una parte di ciclabile lunga appena 70 metri con pannelli fotovoltaici integrati, in 6 mesi ha prodotto 3 mila kwh di elettricità, sufficiente al fabbisogno annuale della casa di un single o a compiere due volte e mezzo il giro del mondo con uno scooter elettrico! Tutto questo è stato reso possibile grazie a una superficie in vetro temperato traslucido, antimacchia e antiscivolo, sotto alla quale sono installate file di celle solari in silicio cristallino, contenute in una struttura in calcestruzzo. La strada è leggermente inclinata per favorire l’eliminazione dal manto stradale dell’acqua piovana, che scivolando pulisce il vetro e mantiene così la massima esposizione ai raggi solari. Non è così inclinata certo da sfruttare al meglio l’energia solare come può succedere ad esempio nei tetti degli edifici: in tal modo l’efficienza viene ridotta del 30%, ma in compenso vengono in aiuto dei contatori intelligenti, in grado di ottimizzare la produzione di energia.

 

L’energia di un quadro

Meno sostenibile ma non per questo meno affascinante è invece l’omaggio reso a Vincent Van Gogh, con una pista ciclabile luminescente che si ispira al celebre dipinto del 1889, “Notte stellata, conservato al Moma di New York, in cui il maestro olandese catturò uno splendido paesaggio notturno tra i cieli di Saint-Rémy-de-Provence, in Francia. L’arte che diventa realtà, il “pedalare” in un quadro, dunque, in Olanda si può, grazie al Van Gogh-Roosegaarde Cycle Path di Nuenen, vicino Eindhoven. Il percorso ciclabile collega due mulini e aggiunge un nuovo tratto alla pista ciclabile lunga 335 chilometri che si snoda nella regione del Brabante del nord, unendo la casa di famiglia in cui nacque Van Gogh al paese di Nuenen. 57d3a029-d9ab-41eb-a5fa-fd816c01e783Questa pista ciclabile è davvero un’opera d’arte unica al mondo: 50mila piccoli sassi scintillanti incastonati nel tracciato, che accumulano energia durante il giorno per poi rilasciarla durante la notte, brillando come vere e proprie stelle. Una sorta di cielo caduto al suolo, percorribile su due ruote per un vero incanto ecosostenibile per ciclisti, turisti e residenti. Il metodo di illuminazione notturno non provoca fastidio agli occhi e non interferisce con la natura circostante e, anzi, permette di pedalare di sera con molta più facilità rispetto alle piste tradizionali. Inoltre, lungo alcuni punti, ci sono led che garantiscono luce supplementare nel caso in cui l’energia solare non sia sufficiente a illuminare l’intero percorso, ad esempio dopo una giornata nuvolosa.

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