Piante “umanizzate”. Estratte dalla terra con le loro radici, esposte, appese a fili trasparenti come se fossero dei veri e propri corpi umani. Questi i soggetti del libro fotografico “Naked Plants” di Aboca. Le “piante nude” sono state fotografate da Gianluca Balocco, fotografo, architetto e artista che vive e lavora tra Verona e Mantova.
Nell’immaginario collettivo, le piante sono spesso relegate in un ruolo marginale e puramente decorativo: in questo libro diventano protagoniste, sospese in uno spazio indefinito fatto di stanze familiari e luoghi lontani. E’ un “diario” che percorre un viaggio nelle suggestioni visive in cui ci accompagnano le immagini dei corpi delle piante illuminate da luci innaturali e fluorescenti. La luce le attraversa per rivelare il tema della vita, la funzione dello spazio, il mondo naturale e innaturale che ci circonda.
“Sento di vivere su questa terra in sintonia con ciascuno dei suoi elementi e la rispetto nelle sue radici più incerte e misteriose”dice Balocco: “Quando ho ripreso queste piante il lavoro più bello è stato il rapporto con loro. La sensazione tattile nel toccare le loro radici, il profumo delle loro foglie che cambia come un segnale nel momento in cui le ho estratte dalla terra, la sorpresa nel vederle sospese per pochi istanti attraversate dalla luce colorata e il piacere di ridonarle vive alla terra. Le piante sanno comunicare in moltissimi modi a noi sconosciuti”.
L’autore, nella pagina introduttiva del libro, scrive: “Naked Plants è una visione ispirata dal conflitto figura/sfondo dove abitualmente le piante fanno da sfondo alla vita complessa dell’uomo. Denudate del loro ruolo estetico e rivestite come essere nudi e pulsanti, le piante rivelano un’inattesa e inquietante presenza”.
Completano l’opera pensieri e testimonianze di persone che considerano le piante creature viventi e intelligenti, perché il senso della vita e delle nostre origini risiede nell’equilibrio tra uomo e ambiente così come tra le cellule e il corpo umano.