Salute e benessere

Aboca: farmacopea della civiltà antica

Vi siete mai chiesti quali fossero i precetti della scienza medica in epoca greca e latina antica? Nel mondo antico grande rilevanza era data al potere degli Dei, creatori e custodi dell’umanità. Proprio per questo motivo, fin dall’avvento di Ippocrate, la medicina del mondo antico era strettamente legata alla religione e alla magia.

La figura del medico era spesso affiancata da quella del sacerdote e del mago, quella del botanico dal venditore di rimedi, dal raccoglitore di radici e addirittura il profumiere: la farmacopea greca e latina era ricchissima di ingredienti naturali e provenienti dal mondo vegetale e animale. Animali come il coccodrillo, la iena e il camaleonte erano considerati fonti preziose di sostanze necessarie alla produzione di farmaci e rimedi, così come quelle ricavate da piante come la mandragora, il dittamo o l’elleboro.

Anche prodotti naturali più comuni, ad esempio il miele, erano utilizzati nella preparazione di “medicine” impiegate per le patologie più svariate: “[…] Dioscoride, in relazione ai diversi tipi di miele, riteneva eccellente il miele prodotto in Attica sul monte Imetto. A esso seguivano il miele delle Cicladi e quello prodotto in Sicilia e detto Ibleo. Accanto a questi tipi di miele Dioscoride ricordava anche il miele della Sardegna. Esso presentava un sapore amarognolo, poiché le api si nutrivano del nettare dell’Artemisia/ absinthium. Amarognolo era anche il miele prodotto da Eraclea Pontica che, a causa delle proprietà dei fiori, del cui nettare le api si cibavano, poteva togliere le facoltà mentali e causare sudorazione in quanti lo mangiavano…”.

Nel corso dei secoli le conoscenze botaniche tramandate oralmente di generazione in generazione sono diventate le basi della medicina tradizionale, che affonda le sue radici nelle credenze e nei rituali delle civiltà antiche, come quella greca e romana.

“I balsami di Afrodite. Medici, malattie e farmaci nel mondo antico” è una raccolta di miti, leggende, curiosità e aneddoti sul mondo della medicina antica. Una farmacopea che fu indirizzata a re, regine e gente comune è ora a disposizione di tutti i curiosi e gli appassionati.
Dedicato a Venere, l’Afrodite dei romani, il volume edito da Aboca è scritto da Giuseppe Squillace, Professore di Epigrafia Greca presso l’Università della Calabria.

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