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“Ritorno alle radici”, il manuale

C’era un tempo in cui si andava per campi o nei boschi a raccogliere piante spontanee, commestibili o medicinali, con cui preparare ricette e rimedi. Le ricette tradizionali delle nostre bisnonne avevano come ingredienti principali fiori, germogli, frutti e radici. Nutrienti e ricchi di sali minerali e vitamine, questi ingredienti naturali costituivano le forti basi per una dieta sana e salutare.

In varie parti del territorio nazionale, tutt’oggi, l’uso alimentare delle verdure spontanee è una pratica diffusa. Data la circoscrizione prettamente regionale della raccolta e del consumo delle piante commestibili, però, le potenzialità nutritive di questi prodotti naturali non sono più sufficientemente sfruttate e apprezzate.

Ebbene, sappiate che grazie alla fitoalimurgia (la conoscenza dell’uso delle specie vegetali a scopo alimentare) è possibile seguire una dieta assolutamente naturale e dai mille benefici in tutti i mesi dell’anno. Le piante spontanee commestibili, infatti, sono reperibili durante tutte le stagioni.

Piante comuni come la borragine, l’asparago selvatico e l’ortica, per fare un esempio, non soltanto crescono in zone assolutamente comuni,  ma possono essere utilizzate per preparare ottime pietanze come zuppe e risotti. Se intendete provare personalmente gli innumerevoli benefici di un’alimentazione totalmente naturale, è bene che approfondiate la vostra conoscenza in merito alle erbe spontanee. A questo scopo, vi sarà utile una guida apposita.
“Ritorno alle radici. Le piante spontanee per l’alimentazione e la salute”, edito da Aboca,  è un manuale agevole e di facile consultazione, corredato da numerose immagini fotografiche a colori che vi aiuteranno a identificare con facilità le singole piante e a conoscerne  le modalità di raccolta e i loro impieghi alimentari e salutari. Oltre alle descrizioni botanicotecniche delle erbe, il manuale è completato da interessanti  capitoli sulla storia, i miti le leggende e gli usi particolari delle singole piante.

Scritto a quattro mani da Sandro e Maurizio Di Massimo (il primo biologo, etnobotanico, studioso di piante alimentari, medicinali e velenose; il secondo erborista specializzato in indirizzo spagirico e ayurvedico) l’intento del volume è stimolare il ritorno all’uso di piante selvatiche di lunga tradizione che sono una grande risorsa nutrizionale e culturale, che giocano un ruolo chiave nella salvaguardia della salute.