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Parassitosi intestinali dei nostri amici a quattro zampe

Parassitosi intestinali dei nostri amici a quattro zampe:

Oggi vi parlo della Giardiasi una delle forme più comuni di parassitosi intestinali nel cane. I nostri amici a quattro zampe, purtroppo, sono suscettibili ad ammalarsi di numerose patologie intestinali che, nella stragrande maggioranza dei casi, sono sostenute dai parassiti: essi si localizzano all’interno dell’apparato digerente, assorbono i nutrienti ai danni del cane, si moltiplicano e sviluppano così l’infezione. I parassiti più diffusi e pericolosi sono: la Giardia lamblia, i coccidi, le tenie, i tricocefali, gli ascaridi e gli anchilostomi.


Parte 1

La Giardiasi

E’ una patologia sostenuta dall’infestazione intestinale (intestino tenue e, raramente, crasso) della Giardia Lamblia (o duodenalis o intestinalis ), un organismo unicellulare appartenente al gruppo dei Protozoi, dotato di flagelli, cioè estroflessioni filiformi della parete cellulare che consentono al microrganismo di muoversi velocemente. Dal 1979 la Giardia L. è stata inserita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nell’elenco degli organismi responsabili delle “zoonosi”, cioè delle malattie trasmissibili dagli animali all’uomo. Si tratta, a mio modesto avviso, di uno “svarione” ciclopico! In realtà, infatti, occorre precisare che il cane contrae la Giardiasi poiché nell’ambiente sono presenti feci UMANE che contengono il parassita: è l’uomo, infatti, ad essere il serbatoio infestante della Giardia L.. In altre parole, il cane si ammala perché è ammalato l’uomo.

Il ciclo vitale della Giardia L. si basa sull’alternanza di due forme: la cisti ed il trofozoite. La cisti è una forma “quiescente”, cioè apparentemente non attiva, in quanto il protozoo è rivestito da una parete esterna piuttosto spessa, che lo protegge: in questa forma, infatti, la Giardia può rimanere “indisturbata” nell’ambiente anche per mesi. Il cibo e l’acqua contaminati da materiale di origine fecale infetto rappresentano la via di ingresso nell’organismo “ospite” attraverso l’ingestione. La cisti arriva così nello stomaco del cane, dove i succhi gastrici sciolgono il rivestimento esterno liberando il parassita e trasformandosi nella forma “vegetativa” o “trofozoite”che ben presto scivola nell’intestino tenue: esso reca sulla faccia ventrale quattro paia di “flagelli”(anteriore, posteriore, caudale e ventrale ), e un disco ventrale unitamente a due corpi mediani a forma di artiglio. Il disco ventrale aderisce alla mucosa intestinale del cane ed assorbe da essa il nutrimento, attraverso un meccanismo detto “pinocitosi”. Nell’intestino del cane la Giardia L. si riproduce: la riproduzione è asessuata ed avviene per scissione in due organismi identici, che a loro volta daranno luogo, per scissione, ad altri due organismi identici e così via. Questo tipo di riproduzione asessuata per scissione è tipica degli organismi unicellulari ed ha il vantaggio di essere “velocissima”: in buona sostanza, la Giardia L. è in grado di infestare completamente l’intestino di un cane in pochissimo tempo. Una volta terminato il processo riproduttivo, il trofozoite si trasforma nuovamente in ciste che viene espulsa con le feci, ricominciando così il ciclo infestante: la contaminazione dell’ambiente, del cibo e dell’acqua è pressoché immediata. Ciò rende questa patologia altamente contagiosa. Occorre ripetere a beneficio della totale chiarezza, che i cani si infettano soprattutto ingerendo feci umane, essendo, come già detto, l’uomo ammalato il primo portatore della parassitosi.

Sintomi

Molto spesso i sintomi di questi tipi di parassitosi intestinali non sono presenti, vale a dire che il cane ospita il parassita, ma risulta asintomatico. I sintomi principali sono: diarrea acuta e cronica con feci chiare e maleodoranti, dimagrimento eccessivo nonostante il cane continui a mangiare, danneggiamento delle pareti intestinali, flatulenza, malassorbimento intestinale e, nei casi più gravi, febbre, vomito, anemia, steatorrea (presenza di grasso nelle feci). Nei cani con deficit del sistema immunitario possono verificarsi anche manifestazioni extraintestinali quali orticaria, dermatite, artrite, affezioni delle vie biliari.

Diagnosi

Le parassitosi intestinali dovute alla Giardia L. non sono facilmente diagnosticabili attraverso l’esame delle feci, poiché il parassita NON viene espulso continuamente e, quindi, non è sempre presente nelle deiezioni. Occorre, pertanto, ripetere l’esame a distanza di giorni con campioni di feci prelevate in tempi diversi. Un altro metodo diagnostico è il riconoscimento degli antigeni del protozoo attraverso un test immuno-enzimatico (ELISA).

Terapia

La Giardiasi è curabile perfettamente con i farmaci antiparassitari specifici per la Giardia. A tale proposito occorre specificare che i comuni antielmintici NON sono efficaci contro la Giardia.

Disinfestazione Ambientale

La disinfestazione ambientale è OVVIAMENTE, consigliata onde evitare che anche altri animali si ammalino. In genere, negli ambienti domestici, è sufficiente impiegare una soluzione di ammoniaca al 5% per 20 minuti, oltreché rimuovere cucce, coperte e giochini vari.

(di Maria Luisa Spezia)

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