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Megaesofago Totale Congenito Idiopatico del cane

Megaesofago Totale Congenito Idiopatico del cane:

Il Megaesofago Totale Congenito Idiopatico (ICTM) del cane è una patologia molto grave, congenita, degenerativa.

L’esofago è un tubo che collega il cavo orale allo stomaco; è costituito da 4 tonache distinte in mucosa, sottomucosa, muscolare che nel cane è striata in tutta la lunghezza dell’esofago, ed avventizia.

Esso inizia alla base della lingua, al di sotto della faringe, prosegue nel mediastino dorsale (torace) trovandosi a destra dell’arco dell’aorta ed a sinistra della trachea all’altezza della biforcazione di questa; prosegue attraverso lo iato esofageo del diaframma ed arriva nello stomaco terminando con una valvola, che prende il nome di cardias (circa 1 – 2 cm di lunghezza), ed al quale l’esofago è legato grazie alla membrana freno-esofagea.

In questo modo l’esofago, il diaframma e lo stomaco creano un legame solidale strettamente connesso con la funzione precipua dell’apparato gastrointestinale; i movimenti del diaframma, collegati alla fase respiratoria ed alla deglutizione, generano a loro volta un movimento della muscolatura dell’esofago in senso cranio-caudale (cioè dall’alto verso il basso), trasversale e dorso ventrale, movimento grazie al quale il cibo ingerito procede nell’esofago verso lo stomaco. L’esofago ha due sfinteri, cioè due valvole: il primo è esofageo-craniale detto anche cricofaringeo, costituito da muscolatura striata, è posto appena al di sotto della faringe e si apre all’atto della deglutizione del cibo; il secondo, caudale o gastroesofageo è costituito da muscolatura liscia, ed è posto appena al di sopra dell’ingresso nello stomaco e consente al cibo di entrare nella prima porzione appunto dello stomaco.

L’innervazione è data dal nervo vago principalmente e da fibre nervose appartenenti al simpatico.

Il megaesofago totale congenito idiopatico (ICTM) del cane è il risultato di una alterazione della motilità dell’esofago, caratterizzata da una paresi parziale oppure paralisi totale di esso: in queste condizioni, il transito del cibo dal cavo orale allo stomaco è compromesso. Questa compromissione determina una stasi del cibo, che, a sua volta, induce dilatazione passiva dell’esofago in tutta la sua lunghezza ed esofagite da fermentazione. La condizione descritta tende progressivamente a peggiorare, fino ad arrivare alla conseguente invaginazione dell’esofago nello stomaco.

Cause

Il megaesofago trattato in questo articolo è congenito, cioè già presente alla nascita, ed idiopatico, vale a dire senza una causa, e colpisce i cuccioli. Esiste anche il megaesofago acquisito e si presenta in età adulta solitamente in concomitanza con la miastenia gravis.

Sintomi

Le alterazioni anatomiche e funzionali descritte comportano una sintomatologia caratterizzata da: rigurgito (perché il cibo non viene spinto verso lo stomaco), reflusso acido dei succhi gastrici (perché il cardias che è una valvola, non chiude ed i succhi gastrici salgono nell’esofago), esofagite (infiammazione della mucosa dell’esofago perché essa non è strutturata per resistere all’attacco dei succhi gastrici che risalgono dallo stomaco), disbiosi intestinale. La peggiore in assoluto delle complicazioni del megaesofago è la POLMONITE AB INGESTIS: si tratta di una polmonite batterica dovuta all’inalazione nei polmoni del cibo, mentre il cane mangia, ed alla risalita del contenuto gastrico. Il cibo arriva così nei polmoni e diviene terreno di coltura dei batteri presenti, oltre, ovviamente a fermentare di per sé. Questa complicazione, se non trattata con antibiotici ed attentamente monitorata con esami radiografici, è purtroppo MORTALE. Si ascrive ad essa il 70% delle morti dei cuccioli affetti da megaesofago. La difficoltà estrema ad alimentarsi provoca il quadro clinico della denutrizione, dimagrimento estremo, astenia, difficoltà respiratoria, soppressione del calore nelle femmine ed una alterazione molto grave dei parametri biochimici. In queste condizioni, il cane, avendo un sistema immunitario compromesso, è soggetto ad infezioni virali, batteriche e fungine concomitanti oltreché naturalmente parassitosi opportuniste.

Diagnosi.

Il megaesofago viene diagnosticato attraverso esami radiografici ed endoscopici.

Terapia.

Questa patologia NON è curabile: ciò significa che i medicinali sono utili per controllare la sintomatologia gastrica, le manifestazioni batteriche polmonari ( polmonite ab ingestis ), le eventuali infezioni opportuniste. E’ una malattia degenerativa e quindi tende a peggiorare progressivamente. Nei casi molto gravi si opta per l’alternativa chirurgica: si tratta di un intervento estremamente invasivo e non sempre attuabile.

(di Maria Luisa Spezia)

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